A causa di un nuovo focolaio di Aromia Bungii scoperto a Rosignano Solvay, il Servizio fitosanitario della Regione Toscana sta attuando una nuova campagna di eradicazione dell’insetto, innocuo per l’uomo ma altamente pericoloso per le piante del genere prunus (ciliegio, albicocco, pesco, susino, mandorlo, ecc.). Lo fa sapere l’amministrazione comunale di Rosignano, attraverso un comunicato stampa, in cui “si richiede di prestare la massima attenzione nel riconoscimento di tale insetto e di collaborare attivamente con le autorità che stanno svolgendo tale servizio, al fine di contrastarne la diffusione”.
“L’attività di abbattimento delle piante è necessaria – si legge nel comunicato dell’amministrazione – perché ad oggi non esistono altri metodi efficaci di lotta all’insetto. Solo in questo modo si impedisce la diffusione dell’insetto anche al di fuori del focolaio di Rosignano.Chiunque veda o sospetti la presenza del cerambicide (collo rosso e corpo nero) DEVE METTERSI IMMEDIATAMENTE IN CONTATTO CON GLI UFFICI preposti al numero 0554385395 / 338 4932190 (Dott. Orlando) o con la mail Aromia.bungii@regione.toscana.it“.
Il Comune ricorda che “la Regione Toscana ha sul territorio del Comune di Rosignano degli addetti, riconoscibili dal distintivo riportante il Pegaso alato stemma della Regione Toscana, che si occupano della disinfestazione OBBLIGATORIA per legge di tale insetto nelle aree infestate e del monitoraggio nelle zone cuscinetto appositamente delimitate. Si prega di consentire a tali addetti lo svolgimento del loro lavoro, onde evitare l’applicazione di sanzioni amministrative”.
Per qualunque richiesta di chiarimento gli uffici sono a disposizione e per le informazioni principali della campagna si può consultare il link https://www.regione.toscana.it/-/cerambicide-dal-collo-rosso-si-amplia-il-focolaio-di-rosignano-marittimo
Nella nota stampa si sottolinea che “come riporta la Regione Toscana sul suo sito, gli ultimi rilievi per definire la nuova delimitazione sono stati condotti da parte del Servizio fitosanitario regionale con ispezioni in zone verdi e giardini di Rosignano Solvay e dintorni, anche con l’utilizzo di 50 trappole entomologiche posizionate nei pressi delle zone dove sono state individuate altre piante infette che sono sono giù state abbattute. Un altro importante contributo – sottolinea la Regione – è stato dato dalle segnalazioni dei cittadini. Sono state purtroppo individuate piante in aree lontane dal Lillatro, dove fu registrato il primo focolaio. “I nuovi ritrovamenti – scrive la Regione Toscana – sono distribuiti in maniera meno continua e l’idea è che l’Aromia bungii possa in buona parte aver sfruttato il trasporto passivo, ovvero sia stata trasportata con residui di potatura o legna da ardere”.
Il Servizio fitosanitario della Toscana sta lavorando con il supporto di Solvay Chimica Italia Spa, del Comune di Rosignano Marittimo e dei carabinieri forestali per le attività di eradicazione che, spiega la Regione,“dovranno concludersi entro la fine dell’inverno, prima che i nuovi adulti emergano dalle piante infestate”.