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Dramma delle foibe, nel Giorno del Ricordo il sindaco Donati scrive agli studenti: “Abbiate memoria delle tragedie del passato, costruite un futuro di fratellanza”

lettera studenti per ricordo foibe • TUTTIGIORNI

Il sindaco Daniele Donati ha inviato alle scuole del territorio una lettera per sottolineare l’importanza del Giorno del Ricordo, istituito per tenere viva la memoria collettiva relativamente alla tragedia delle foibe, consumatasi in Istria dopo l’armistizio del 1943.

Pubblichiamo di seguito il testo integrale della lettera recapitata agli studenti:

Care ragazze e cari ragazzi, il 10 febbraio, si celebra il Giorno del Ricordo, una ricorrenza istituita 20 anni fa – era il 2004 – per conservare la memoria del dramma delle foibe e più in generale la tragedia del popolo istriano, costretto ad abbandonare la terra natia. Nell’immediato dopoguerra, infatti, migliaia di persone, per lo più italiani che vivevano nei territori dell’Istria e del Friuli-Venezia-Giulia furono vittime di sommarie esecuzioni e deportazioni forzate.

Si tratta di una delle pagine più tristi e drammatiche della nostra storia recente, ma purtroppo anche una delle più sconosciute e meno note perché per anni si è preferito non far emergere la questione in tutta la sua complessità. Oggi che finalmente diversi tabù si stanno sgretolando, stanno emergendo particolari che mettono in evidenza quanta crudeltà gratuita si celi dietro la guerra, anche una volta terminati gli scontri “ufficiali”.

Una volta conclusa l’occupazione fascista della ex Jugoslavia, durante la quale vennero compiute barbarie di ogni genere, gli italiani furono considerati “nemici del popolo” e per questo contro di loro iniziò una vera e propria persecuzione. Mentre in tutta Italia si festeggiava la fine della guerra, al di là del confine si consumavano gli orrori che hanno portato alla fuga di circa 350mila persone e alla morte di altre svariate migliaia. Non esistono, infatti, ancora le cifre ufficiali delle esecuzioni di massa che i partigiani slavi effettuavano presso le foibe, fosse rocciose profonde anche 150/200metri, nelle quali venivano gettati fascisti, collaborazionisti del governo italiano e spie, ma anche semplici persone che, in quanto italiane, erano malviste dall’esercito del generale Tito. Una vera e propria pulizia etnica, tesa ad annullare l’identità italiana, in una terra di confine che ancora oggi – fortunatamente – ospita diverse tradizioni ed etnie. Tenere viva la Memoria è fondamentale per non ripetere gli stessi errori e non cadere nel tranello di chi punta il dito sul diverso, indicandolo come il nemico e la causa di ogni problema.

Alla luce dei conflitti, che purtroppo stanno continuando a sconvolgere il mondo, è importante “fare pace” con il passato, affinché il desiderio di giustizia non si trasformi in cieca vendetta. Per questo motivo, a distanza di due settimane dalla Giornata della Memoria dedicata alle vittime della Shoah, care ragazze a cari ragazzi, mi rivolgo a voi per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata. L’anno scorso il Consiglio Comunale dei Ragazzi ha potuto ascoltare la testimonianza di un profugo istriano, costretto da piccolo ad abbandonare la propria casa e vedere la disgregazione della propria famiglia. Quest’anno affronteremo insieme al CCR altri momenti di riflessioni, ma le storie ed i dolori di ieri non sono diversi da quelli che ancora oggi si consumano sotto i nostri occhi, in altre parti del mondo.

Vi auguro dunque un futuro di Pace, ma sappiate che il mondo di domani dipende da voi giovani: dai muri che saprete abbattere, dai ponti che riuscirete a costruire e dalle mani che vorrete stringere! Come ha detto Papa Francesco non è possibile vincere l’odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. L’unico antidoto per la guerra si chiama fratellanza”.

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