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Gestione dei pazienti colpiti da infarto acuto, l’Asl Toscana nord-ovest replica a Marabotti: “La rete di assistenza veloce è efficiente, ma nelle Valli Etrusche molti ancora non attivano l’emergenza 112 e vanno da soli al pronto soccorso”

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L’Asl Toscana nord-ovest “rassicura la popolazione delle Valli Etrusche e dell’Alta val di Cecina e garantisce che il monitoraggio di ogni percorso salvavita è costante e i dati, attraverso i flussi che alimentano i database regionali e ministeriali, vengono periodicamente analizzati anche con l’aiuto dell’Agenzia Regionale di Sanità (Ars)”.

Una rassicurazione, quella dell’azienda sanitaria, che arriva a seguito dell’intervento del dottor Claudio Marabotti durante l’incontro “Ospedale: ultima chiamata”, organizzato sabato 1 aprile da Rosignano nel Cuore e Movimento 5 Stelle per fare il punto sulle difficoltà della sanità pubblica e soprattutto dell’ospedale di Cecina. Marabotti, infatti, aveva affrontato il tema della gestione di patologie tempo-dipendenti sottolineando come nel triangolo compreso tra Piombino, Siena e Livorno la rete Stemi (gestione di persone con infarto del miocardio acuto) sia come minimo da potenziare.

L’azienda sanitaria locale non ci sta e rilancia, spiegando che il sistema di presa in carico e assistenza dei pazienti con infarto funziona. “È proprio grazie all’analisi dei dati – spiega l’Asl Toscana nord-ovest attraverso un comunicato stampa – che possiamo affermare che la rete dell’infarto Stemi sui territori interessati è efficiente anche se con alcune differenze tra le Valli Etrusche, territorio in cui si registra ancora un elevato tasso di autopresentazione dei pazienti ai pronto soccorso, rispetto all’attivazione del servizio di emergenza territoriale attraverso il numero 112, e l’Alta Val di Cecina che invece registra un comportamento opposto”.

Stando all’Asl, “i dati, in linea con la tendenza regionale, dimostrano come l’attivazione attraverso il numero 112 garantisca una più rapida presa in carico del paziente con infarto Stemi, riducendo i tempi che intercorrono tra il primo contatto medico e l’esecuzione dell’angioplastica rispetto a chi si rivolge autonomamente ad un pronto soccorso”.

Detto questo, l’azienda sanitaria fa sapere che “nei prossimi giorni, in collaborazione con Ars, verrà elaborato un documento congiunto dove saranno presenti tutti i dati relativi al monitoraggio del percorso infarto che sicuramente confermerà la sicurezza della rete”.

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