Da Vada ai palcoscenici internazionali della Milano Fashion Week e di Pitti Uomo. Matteo Calandrino, giovane designer che a soli 24 anni si è imposto nel panorama della moda nazionale. Originario della frazione costiera, Matteo ha studiato all’istituto Modartech di Pontedera, scuola di alta formazione con collaborazioni attive nei principali distretti del made in Italy, dove si è appena laureato in Fashion Design con la collezione “Design”, ispirata all’architettura e alla trasformazione.

“È stato proprio questo progetto – si legge in un comunicato stampa dell’istituto Modartech – a consentirgli di farsi strada tra le passerelle dell’alta moda, dove si è imposto vincendo il Premio Pitti “Tutoring & Consulting Reward” 2022, dedicato ai neo-designer, arrivando in finale al contest Milano Moda Graduate 2022, la manifestazione organizzata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana che si tiene durante la Fashion Week, dedicata alle eccellenze delle scuole di moda italiane”.
“È stata un’esperienza bellissima e unica nel suo genere, che porterò sempre nel cuore – racconta Matteo – Ho iniziato ad appassionarmi al mondo della moda a 14 anni, quando, da giocatore di basket ho sviluppato una vera e propria ammirazione per le scarpe, soprattutto le Jordan. Da lì ho esteso questa passione anche agli abiti ed ho deciso che un giorno sarebbe diventata il mio lavoro”.


“La collezione di Calandrino – prosegue il comunicato dell’istituto Modartech – si addentra in un mondo nuovo e ancora tutto da scoprire, quello della tech couture e presenta caratteri altamente innovativi: i capi sono trasformabili, con maniche che diventano borse e sciarpe che si tramutano in cappucci, strutture studiate nei minimi dettagli e texture contrastanti fra loro, che cambiano a seconda del calore e si illuminano nell’oscurità riflettendo la luce. Per la lavorazione di stampe e applicazioni sono stati impiegati diversi tessuti, dai ‘Reverse Reflex Camouflage’ tipicamente utilizzati nei cantieri edili, a quelli catarifrangenti con applicazioni di patch in nylon e stampe tridimensionali per lo sviluppo di accessori”.
“L’ispirazione – racconta il giovane stilista – è nata proprio dai cantieri dove ci sono i ponteggi in costruzione e in continua evoluzione. Ho allacciato questo tema al cambiamento climatico e al fatto che durante la giornata il clima cambia velocemente. Ho voluto quindi creare capi utilizzabili a 360 gradi, utilizzando un tessuto che richiama l’elemento metallico del ponteggio, mentre le giacche possono essere trasformate a seconda della temperatura esterna”. Attualmente Matteo lavora presso il brand MSGM, azienda milanese che si occupa di abbigliamento e riguardo al futuro ha le idee molto chiare: “Mi piacerebbe fare esperienza nelle aziende del settore e, tra qualche anno, creare un mio personale brand in grado di stupire ed essere apprezzato”.