“È stato un grande lavoratore e si è dedicato sempre tanto a noi, la sua famiglia“. Andrea Torsella ricorda con orgoglio il babbo, l’ingegner Roberto Torsella, morto la sera di sabato 4 febbraio nella sua casa di Rosignano Solvay, dopo che le sue condizioni di salute si erano aggravate negli ultimi mesi. Molto conosciuto sul territorio, Torsella è stato ai vertici della società Solvay sia in Italia che a Bruxelles.
Originario della provincia di Taranto, dove era nato nel 1937, si era laureato nel 1960 in ingegneria chimica al Politecnico di Torino. L’anno successivo era stato assunto nello stabilimento Solvay di Rosignano. “Qui – spiega Andrea – aveva conosciuto nostra madre e, dopo il matrimonio, è nato mio fratello maggiore, Paolo”. Poi il trasferimento a Bruxelles, nello staff della direzione centrale Solvay. In Belgio la nascita di Andrea e vent’anni di brillante carriera nella multinazionale. Nel 1987 il ritorno a Rosignano Solvay, come capo divisione e infine l’incarico di direttore, prima dello stabilimento Solvay di Ferrara e poi in quello di Massa Carrara.
Oltre che per la capacità e la dedizione all’attività lavorativa, l’ingegner Torsella era conosciuto per il suo impegno nel sociale. Come ricorda la famiglia, dal 1961 al 1965 è stato presidente del Circolo Giovanile Solvay, per poi ricoprire la carica di presidente onorario alla fine degli anni Ottanta. Dopo essere andato in pensione, a fine anni Novanta, era stato anche segretario del Rotary club di Cecina e poi presidente del Rotary club Colline pisano-livornesi. Infine, negli anni Duemila, era stato tra i fondatori del Circolo culturale La Carta, a cui si dedicava con passione.
Per chi volesse porgere l’ultimo saluto all’ingegner Torsella e abbracciare i familiari, la moglie Lucia e i figli Paolo e Andrea, la cerimonia funebre sarà lunedì 6 febbraio, alle 14.30, nella chiesa di Santa Teresa a Rosignano Solvay.
