“La realizzazione del progetto di Casa ed Ospedale di Comunità – si legge in una nota stampa del Comune di Rosignano – riveste grande importanza per i cittadini di Rosignano, un zona ormai da anni afflitta dalla carenza di servizi sanitari. Per questo martedì 1° ottobre 2024, a Firenze, è ripreso il confronto finalizzato al superamento delle problematiche relative alla presenza nel terreno destinato all’edificazione del nuovo polo sanitario di livelli minimi di inquinamento“.
Come è noto l’area individuata si trova in una posizione periferica rispetto alla frazione di Castiglioncello, delimitata a sud-sud ovest dal botro Crocetta, a est da via Lungomonte ed a nord-nord est dal botro Iurco.
Alla riunione con il presidente della Regione, Eugenio Giani, erano presenti il sindaco del Comune di Rosignano Marittimo, Claudio Marabotti (che mantiene la delega relativa alle politiche sanitarie), accompagnato dal suo vice Mario Settino, dall’assessore Roberto Repeti e da Stefano Montagnani, capogruppo in Consiglio comunale di Rosignano nel Cuore.
“L’incontro – si legge ancora nel comunicato stampa -, che ha permesso di avviare nuovamente un percorso per la realizzazione del progetto, si è concluso con l’impegno che tra circa una settimana il presidente Giani e il sindaco Marabotti avranno un colloquio telefonico dopo che entrambi si saranno confrontati con la direzione dell’ASL. La riunione del sindaco di Rosignano Marittimo con il presidente della Regione Toscana ha permesso una sostanziale convergenza sul fatto che non sia percorribile la soluzione di trovare una sede diversa da quella già ipotizzata da tempo per la realizzazione di Casa e Ospedale di Comunità, perché questo comporterebbe la certezza della perdita dei finanziamenti PNRR oltre che il prolungamento per un tempo indefinito della carenza di servizi sanitari”.
L’orientamento comune è così quello di valutare insieme ad ASL e ARPAT la possibilità di riprendere il progetto originario. “Tutto questo – viene precisato nella nota stampa – perché se la presenza di livelli minimi di inquinamento fa sì che i terreni vengano dichiarati non idonei per una destinazione di tipo residenziale, non è così per quanto riguarda la compatibilità con edifici destinati ad ospitare servizi, categoria nella quale rientra la Casa di Comunità. La possibilità di seguire questa strada – è stato sottolineato al termine della riunione – è rafforzata dal fatto che una presenza di livelli minimi di inquinamento era nota alla direzione dell’ASL già nel 2017 quando furono effettuati studi preliminari di caratterizzazione del terreno. Tali studi, nonostante i risultati simili a quelli effettuati di recente, ritennero compatibile la realizzazione del progetto del polo sanitario. Tant’è che l’ASL accettò successivamente l’acquisizione del diritto di superficie dell’area per la realizzazione dell’opera”.
“Durante l’incontro – si legge infine nella nota stampa – si è convenuto anche sull’opportunità, fin da subito (considerato che con la riforma dei servizi di emergenza Rosignano dovrebbe rimanere senza medico per l’emergenza territoriale), di implementare un punto di Primo Soccorso. Si tratta di un servizio in cui un medico con formazione specifica può gestire le piccole urgenze decongestionando quindi il Pronto Soccorso dell’ospedale di zona, e allo stesso tempo essere pronto ad intervenire in caso di emergenze sul territorio”.