Pubblichiamo integralmente qui sotto una riflessione che Margherita Pia (nella foto), segretaria dell’Unione comunale PD di Rosignano Marittimo, ha inviato alla redazione di Tuttigiorni:
“A che punto è la rimozione del fascismo?
Dalla vicenda Scurati alle mancate risposte del Primo Ministro Meloni, dai tentativi di accomunare i caduti della repubblica sociale italiana ai partigiani ed ai soldati che scelsero di combattere i nazifascisti, agli impedimenti che molte pubbliche amministrazioni pongono all’organizzazione delle manifestazioni per celebrare il 25 aprile emerge la volontà di rimozione del fascismo.
Nell’anno in cui cade il centesimo anniversario del barbaro assassinio di Giacomo Matteotti e nell’ottantesimo delle stragi nazifasciste del 1944 si cerca di riscrivere la storia, anzi la storia in quanto tale viene negata!
Si cerca di demolire l’ideale democratico ereditato dai nostri padri e madri e viene da chiedersi se gli italiani abbiano mai fatto i conti fino in fondo con il passato fascista e se quel passato sia mai stato davvero superato.
Il fascismo resta quindi il grande rimosso della coscienza nazionale e continuerà ad infestare la casa comune della democrazia italiana?
Abbiamo un obbligo verso le nuove generazioni che non hanno memoria e dobbiamo non dimenticare, perché è in gioco la libertà di tutti noi, donne e uomini a cui potrebbero essere erosi diritti che consideriamo consolidati, ad esempio l’attacco alla legge 194.
Piero Calamandrei , nell’atrio del palazzo comunale di Cuneo, scrisse un’epigrafe al generale Albert Kesselring, comandante delle forze di occupazione tedesche in Italia fra il 1943 e il 1945:
….Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA”