“Offrire una piccola evasione quotidiana, fare in modo che le persone del luogo si sentano in vacanza anche se si trovano solo a cinquecento metri da casa loro”. Francesco Inghilleri non ha dubbi, ricorda bene che il suo obbiettivo è sempre stato questo. Fin da quando, nel 2014, ha preso in affitto La Baracchina, storico chiosco sul lungomare Monte alla Rena di Rosignano Solvay. “In precedenza era aperto soltanto in estate – racconta Inghi, come tutti lo chiamano fin da ragazzino – ma ho chiesto la licenza permanente. E poi mi sono messo a riflettere sul modo di lavorare che hanno all’estero: offrire un servizio, sempre. Apertura tutto l’anno, arredamento semplice ma carino, bevute particolari e prezzi contenuti”.
In poco più di un lustro, il chiosco che negli anni Novanta era famoso per le sue granite è diventato il punto di riferimento dei residenti. Colazioni, merende e aperitivi: impossibile non fermarsi da Inghi.
“Io ho studiato al liceo tecnologico dell’istituto Mattei – ricorda Francesco, che adesso ha 34 anni – ma da sempre ho fatto le stagioni come cameriere e tuttofare: al Ghostbuster e al ristorante Nonna Isola, tanto per ricordarne un paio. E ho sempre avuto in testa un’idea: aprire un locale mio”.
Così nel 2019 ha acquistato un fondo sul versante nord del palazzo Silt, sempre sul lungomare Monte alla Rena. E lo ha organizzato seguendo un’impronta davvero personale. A partire dalla scelta del nome: il Ciringhito. “Mi piace – dice orgoglioso – perché c’è dentro il mio nome, quello con cui ormai mi chiamano tutti”. Insieme alla compagna Eleonora, che lavora con lui, ha studiato soluzioni semplici ma accattivanti per rendere il locale attrattivo.
Prima ha allestito gli spazi interni usando il legno in modo leggero, con arredamento che rievoca effettivamente il bar su una spiaggia paradisiaca. E poi ha cominciato a riqualificare la zona esterna. Tettoia in legno e ombrelloni bianchi, ma anche tavoli sul pratino davanti al mare. In tre anni il Ciringhito è diventato un salotto in riva al mare. E Inghi guarda compiaciuto quel che è riuscito a mettere su. “Se ripenso al mio passato – dice – credo rifarei tutto. Anzi, forse aprirei prima un locale mio. Perché avere un luogo da organizzare e gestire è bello, stimola la creatività. C’è sempre da pensare qualche novità da proporre ai clienti”.
Gli occhi verdi di Inghi si illuminano se pensa alla strada che ha fatto. “Sono orgoglioso – dice – che il mio locale sia diventato una delle prime scelte delle persone di Rosignano che decidono di uscire. È una soddisfazione che ripaga di tutti i sacrifici e dell’impegno quotidiano. E poi è bello vedere clienti di tutte le età, famiglie a pranzo, nonni con i nipoti a merenda e ragazzi per l’aperitivo. Proponiamo piatti freddi, insalatone, panini, usiamo prodotti della zona. È una grande gioia vedere che la gente ha fiducia in me e nel mio locale”.