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Nel mare in tempesta o sulle ruote, Vittorio è sulla cresta dell’onda

vittorio gazzarri foto daniele durante • TUTTIGIORNI

Che siano onde o vortici d’aria poco importa. Quel che conta per lui è riuscire a stare in equilibrio su una tavola. Come se volesse mostrare al mondo di essere in grado di vivere in simbiosi con la natura e, allo stesso tempo, provasse a gestire con esercizio e rigore l’irrequietezza della gioventù.

Vittorio Gazzarri è appena maggiorenne ma di sfide ne ha affrontate e vinte già molte. Tutte in piedi sulle sue tavole, che per lui rappresentano il punto di contatto con l’elemento naturale. Prima il surf tradizionale e poi quello a terra, sulle ruote, ossia lo skate-surf: ha fatto del connubio tra sport e vita all’aria aperta il suo mantra.

Il trasferimento per amore del surf

Originario di Firenze, ha sempre frequentato la nostra costa perché ha cominciato a surfare da bambino. “Mio padre ha sempre praticato questo sport – racconta Vittorio – e anche i miei cugini. Io, quando ero piccolo e abitavamo a Firenze, guardavo le tavole da surf lasciate in giardino e sognavo di cavalcare le onde”. Già quando frequentava la scuola elementare quasi ogni fine settimana si faceva portare a Caletta o al Lillatro per provare a domare le onde. Poi, quando Vittorio ha compiuto dieci anni, la sua famiglia si è trasferita a Rosignano. “E da allora – ricorda – surfare è diventato il mio primo obiettivo. A casa mia lo sanno: quando il mare si alza non ci sono per nessuno. Esco con le mie tavole e non ho orari, non rispondo al telefono. Vivo per quelle onde”. Una passione che, nel tempo, gli ha permesso di prendere parte al Campionato italiano di surf, piazzandosi negli anni tra i primi dieci atleti d’Italia nelle categorie under 14 e under 16.

gazzarri sul surf • TUTTIGIORNI

Il mare come passione

Vittorio considera il surf un modo di vivere. Quel che più lo ipnotizza è il mare, il suo migliore amico: “Con il mare ho un legame che a parole non riesco a spiegare. Anche soltanto essere a terra e guardare un’onda che si infrange a riva mi dà un senso di libertà”. Per non parlare della carica emotiva che lo inonda quando si allena, in genere al Lillatro, nella Baia del Quercetano, ma anche alla “bolla del Garagolo”, ossia lo specchio d’acqua tra la baia di Caletta e il porto turistico Cala de’ Medici. “È uno spot particolare – spiega Vittorio –, perché c’è un fondale roccioso con crateri e questo elemento, in caso di mare grosso, permette alle onde di “prendere aria” e risalire con particolare forza”.

Lo skate per allenarsi a terra

Per chi come Vittorio vivrebbe tra le onde, le giornate in cui il mare è calmo sono un problema perché non gli permettono le almeno due ore di allenamento quotidiano di cui non può fare a meno. Da qui l’idea di praticare lo skate-surf, una nuova disciplina a cui lo ha avvicinato l’amico Andrea Cannavò, atleta che per anni è stato in testa alle classifiche nazionali di surf e body-surf e che adesso gestisce il Punto azzurro di Caletta. “Quando avevo dodici anni però – racconta – Andrea mi ha insegnato le basi di questo sport. Esistono skate appositi, a cui vengono applicate molle specifiche grazie alle quali, anche a terra, si possono simulare i movimenti da fare in mare”.

vittorio gazzarri durante un allenamento con lo skate 1 • TUTTIGIORNI

I successi nazionali

Per un paio di anni Vittorio, che studia al liceo sportivo e durante l’estate lavora ai bagni Graziella, si è allenato nella piazza di Caletta, tra scalini e discese. “È stata dura – ricorda – perché per imparare sono caduto tante volte, andando a sbattere in terra e facendomi male”. Ma, caparbio, si è sempre rialzato e a quindici anni ha cominciato a partecipare alle gare nazionali. Così nel 2020 ha vinto il campionato italiano di skate-surf per la sua categoria.

Da allora, quando le condizioni meteo non gli consentono di allenarsi in mare, trascorre alcune ore del giorno al nuovo skate-park su via della Repubblica a Rosignano o in un grande area realizzata appositamente per questo sport a Massa Carrara. “Il mio ambiente è il mare – conclude – ma ho capito che lo skate si può sfruttare bene per imparare i movimenti anche quando non è possibile sfruttare l’elemento naturale. Da maggio riparte il campionato nazionale di skate-surf, mi alleno e sono concentrato su quello”.

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