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“Partorire con una pillola” è la nuova metodica attivata dall’Asl nella zona Valli Etrusche, il dottor Masoni: “Vantaggi per madri e neonati”

masoni stefano 1 • TUTTIGIORNI

La pillola che induce il travaglio evitando il ricorso a dispositivi meccanici o altre modalità più invasive, è adesso a disposizione anche delle partorienti delle Valli Etrusche”. Ad annunciarlo è Stefano Masoni, direttore della struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia Cecina-Piombino- Elba che sottolinea con soddisfazione i vantaggi immediati per madre e neonato. Lo fa sapere l’azienda Usl Toscana nord-ovest con un comunicato stampa.

“Questo tipo di metodica  – spiega il primario Masoni – viene utilizzata nei casi in cui la gravida, per svariate ragioni, abbia necessità di partorire, ma non abbia ancora sufficienti contrazioni. Fino ad oggi le modalità di induzione del parto prevedevano l’uso di dispositivi meccanici quali appositi palloncini, lo scollamento o la rottura delle membrane, oppure di farmaci in forma di gel, fettucce medicate o flebo. Le nuove pillole, somministrate quindi per via orale, permettono di evitare tutto questo arrivando al medesimo risultato di stimolare l’utero a contrarsi e quindi far nascere il bambino”.

“L’induzione del travaglio con compresse di misoprostolo – continua Masoni – si è diffusa da alcuni anni in Scandinavia e in Francia con ottimi risultati, riportando un tasso di cesarei inferiore alle altre metodiche. Così, appena il prodotto è divenuto disponibile abbiamo subito scelto di utilizzarlo anche per le nostre partorienti. Ad oggi sono già stati quattro i casi trattati e tutti con buoni risultati sia per la madre che per il neonato, specialmente per quanto riguarda l’induzione in casi di rottura prematura delle membrane, in quanto l’utilizzo della pillola consente di ridurre i potenziali rischi di infezioni per via vaginale”.

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