Un convegno per ricordare Demiro Marchi, pedagogista, studioso e politico che ha segnato la storia del territorio. Si è svolto sabato 28 maggio al teatro Solvay, indetto dal Comune, un incontro pubblico per la celebrare i cento anni della sua nascita.
Uomo di grande spessore e cultura, demagogo, ex sindaco, stimato pedagogista, politico e studioso, Rosignano lo ricorda con profonda stima ed affetto. Sul palco tanti interventi di ospiti ed amici, come il professore Franco Cambi (uno dei più autorevoli e operosi specialisti di teoria e di storia dell’Educazione d’Italia), il professore Cosimo Ceccuti (presidente della fondazione Spadolini) e naturalmente i familiari.
“Ricordare Demiro Marchi significa parlare di un pezzo di storia di Rosignano e della ricostruzione della nostra collettività sia dal punto di vista infrastrutturale che sotto l’aspetto sociale, con la scuola che è stata uno dei pilastri sui quali si è fondato l’impegno di Marchi”, ha detto il sindaco Daniele Donati.
Anche il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha mandato una lettera per ricordare Demiro Marchi: “L’impegno politico-sociale, l’amore per la propria terra, la dedizione che il prof Marchi ha tenacemente testimoniato nell’arco della propria esistenza, debbono essere fonte di ispirazione per un modello di sviluppo sociale, economico e culturale per la rinascita del Paese”.
Fra i vari interventi anche quello del presidente regionale Eugenio Giani, che ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto da Marchi. “La scuola permette a tutti quelli che hanno le capacità di andare avanti, a prescindere dalla loro classe sociale. E questo è ciò in cui credeva Demiro Marchi, un uomo che ha lavorato per la costruzione della comunità di Rosignano, la cui memoria dev’essere valorizzata e coltivata nel tempo”.