fbpx

Vademecum meduse, impariamo i comportamenti da adottare

medusa immagine in evidenza • TUTTIGIORNI

Le meduse sono da sempre temute da tutti i bagnanti durante la bella stagione, ma sono davvero tutte così pericolose? Come dobbiamo comportarci in loro presenza? Come agire dopo una puntura?

Simone Cai, responsabile con Ugo Nesti di Cala del Riccio Diving center, ha risposto alle nostre domande. Da sempre la scuola si occupa della salvaguardia dell’ambiente e della biologia marina, effettuando dei corsi di subacquea con rilascio del brevetto internazionale. Chi meglio di loro quindi, avrebbe potuto spiegarci il mondo delle meduse?

simone cai e ugo nesti • TUTTIGIORNI
I responsabili del Cala del Riccio Dinving center, da sinistra Ugo Nesti e Simone Cai

La medusa tipica delle nostre parti è la velella – spiega Simone Cai – ma quest’anno non ve ne è una grande presenza nel tratto di costa che va da Calafuria a Vada“. La velella non è una medusa urticante, ma è sicuramente nota a tutti per lo sgradevole odore quando, a inizio stagione, in massa, si arena sulla battigia.

Un’altra medusa poco urticante è Rhizostoma, grande e bianca, può fare impressione a prima vista ma non è così pericolosa come invece lo sono la Pelagia e la Chrysaora, classificate come molto urticanti, grazie anche ai loro lunghissimi tentacoli.

meduse 1 • TUTTIGIORNI

Durante il bagno è bene tenersi lontani se riusciamo ad avvistarle per tempo – consiglia Simone, continuando con qualche suggerimento da adottare post puntura – Se si entra in contatto con una medusa è bene non utilizzare acqua dolce per sciacquarsi ma acqua di mare e dell’aceto bianco. Un metodo molto efficace che abbiamo sperimentato è uno dei classici rimedi della nonna, ovvero utilizzare l’aglio, schiacciandolo fino a farlo diventare una purea per poi applicarlo sulla parte lesa. Nell’arco di 12-24 ore, l’irritazione sarà scomparsa.”

Simone Cai ricorda, infine, che le meduse, sebbene per noi fastidiose, sono importanti nell’ecosistema marino. Sono animali primordiali che fanno parte della famiglia dei plancton, si muovono con la corrente e sono di nutrimento per tartarughe marine, delfini, gabbiani, cormorani. Cai conclude con un consiglio per chi frequenta le scogliere: se non si è pratici è meglio usare delle scarpe poiché un altro pericolo classico sugli scogli possono essere i ricci.

Lascia un commento

Torna in alto