La pittura è il suo pane quotidiano, fin da quando, piccolissimo, metteva insieme i colori con pennellate che sembravano casuali. Il senso è arrivato presto, già prima dell’adolescenza, con gli studi artistici e con una convinzione sempre più forte che l’arte fosse la strada da intraprendere nella vita.
Emilio Facchini ha quarant’anni, è originario di Vada dove vive ancora oggi. Ma la sua arte lo ha portato in giro in Italia e all’estero. “Ho fatto mostre – racconta – a Londra, San Pietroburgo e in Germania, oltre che a Milano e Firenze”. Dal 2007 partecipa a svariate esposizioni. Solo per citarne alcune, nel maggio 2007 partecipa alla mostra “Artindex” presso il centro di arte moderna di San Pietroburgo, nel 2012 alla collettiva “Spazi aperti” alla galleria Mentana di Firenze e ad “Artistes du monde” a Cannes. Negli anni successivi è alla Biennale di Palermo, nel 2017 è presente al “Great Master- London Art Prize” e due anni dopo prende parte a Arte Milano The Factory.
Quello di Facchini, che in gioventù si è concentrato sullo studio dell’affresco rinascimentale e sulla pittura ottocentesca, è stato un percorso di formazione fatto di studio e prove pratiche. “La passione per la pittura – spiega – è qualcosa che mi accompagna fin da piccolo. Mia madre dipingeva e mi sono avvicinato a questo mondo grazie a lei. Per poi continuare a studiare e a preparare le mie opere, prendendo una strada personale”.
Prima dei vent’anni decide di frequentare uno studio-bottega del maestro Luca Battini, dove apprende la tecnica dei telari veneziani, la pittura dei finti stucchi e dei finti affreschi e, soprattutto, impara il metodo classico della pittura ad olio. Poi, a fine anni Duemila si forma alla “Bottega del Bonfresco” dei maestri Luigi Falai, Mario Passavanti e Massimo Callossi, allievi di Pietro Annigoni, studia la tecnica dell’affresco e dello strappo di affresco.
Il genere a cui Facchini si ispira è il simbolismo, le sue sono opere moderne che puntano a indagare l’animo umano. Colori e forme richiamano nell’osservatore sensazioni quasi oniriche.
Sabato 3 agosto viene inaugurata a Livorno, nella sede dell’Associazione Livorno Artistica, in piazza XX, la sua personale “Piccole luci e fuochi”. La mostra resta aperta nei fine settimana dal 3 al 18 settembre (sabato e domenica con orario 17.30-20-30).