Il gruppo di minoranza Rnc sull’investimento Solvay per ridurre gli scarichi a mare: “Non è un regalo, ma un legittimo indennizzo”

“La notizia della riduzione e (forse) dell’abolizione degli scarichi a mare, sbandierata da molti come una grande vittoria, ci lascia molto perplessi”. Il gruppo consiliare di minoranza, Rosignano nel cuore, interviene sulla notizia data nei giorni scorsi dalla società Solvay di aver stabilito un investimento di 15 milioni di euro per diminuire in modo consistente il quantitativo di scarichi in mare dei residui di calcare (30% entro il 2030 per arrivare al 40% entro il 2040).

“Innanzitutto – scrive Rnc in una nota stampa – bisogna chiarire che non è un regalo che l’industria ci fa, quanto piuttosto un legittimo indennizzo basato sul principio “chi inquina paga”. Ventotto anni sono lunghissimi, c’è tutto il tempo per disattendere l’accordo. Ce ne sono voluti molti meno per non rispettare l’accordo di programma del 2003 che, come questo, prevedeva la riduzione progressiva degli scarichi a mare”. Il gruppo consiliare di minoranza fa inoltre notare che “promettere di non inquinare più il mare non equivale affatto a bonificarlo. Le analisi Arpat sono lì a certificare la presenza di sedimenti pieni di Mercurio e di altre sostanze tossiche mentre un flusso “evasionale” di mercurio è stato misurato dalle acque delle Spiagge Bianche”.

Infine, il gruppo consiliare all’opposizione, interviene su una serie di questioni legate all’ambiente. “Sul territorio di Rosignano ci sono altre partite ambientali aperte, altrettanto e forse più importanti rispetto agli scarichi a mare: pozzi inquinati delle case vicine al perimetro della fabbrica; uso abnorme di acqua dolce per uso industriale; emissione di enormi quantità di gas climalteranti; rischio industriale legato alla presenza di stoccaggi di gas pericolosi; occupazione da parte dell’industria di un’area archeologica di pregio come gli scavi di San Gaetano. Ci sono, infine, i segnali di aumentata mortalità per malattie cronico-degenerative nel nostro Comune che aspettano ancora di essere analizzati con una ricerca appropriata”. Ecco che Rnc conclude sottolineando che “rimarchiamo e condanniamo ancora una volta la studiata operazione di rallentamento e di ostacolo alla realizzazione dello studio epidemiologico operata dal sindaco che, a distanza di oltre tre anni dalla deliberazione del consiglio comunale, non agisce in modo da dare una risposta alla domanda: abitare vicino alla fabbrica comporta un rischio di malattia o di morte?”

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