Pang’ono chiede aiuto: “Calo di donazioni e rincaro dei prezzi in Malawi, a rischio i progetti umanitari”

Da una parte il generalizzato calo delle donazioni in favore delle associazioni che portano avanti progetti umanitari e di solidarietà, dall’altra il forte incremento dei prezzi nei Paesi in via di sviluppo dove queste associazioni focalizzano le loro attività. Due facce di una stessa medaglia che per Pang’ono Pang’ono significano soltanto una cosa: il rischio tangibile di non poter proseguire l’importante percorso di solidarietà che da vent’anni vede impegnati i volontari in molte Nazioni dove le popolazioni non possono andare avanti senza gli aiuti concreti da onlus e soggetti no profit.

A lanciare l’allarme è Marco Baggiani, tra i fondatori di Pang’ono Pang’ono, associazione nata a Rosignano nel 2000 con l’obiettivo di aiutare concretamente i Paesi dove la mortalità infantile è ancora altissima, perché le popolazioni continuano a morire di fame o per colpa dell’Hiv. Il primo Paese dove Pang’ono, vent’anni fa, ha portato il suo aiuto è stato il Malawi, Stato dell’Africa orientale dove l’aspettativa di vita non arriva ai cinquant’anni.

Baggiani e gli altri volontari di Rosignano hanno dato vita a un vero e proprio “sistema solidale”, sensibilizzando le persone di Rosignano e dintorni, organizzando raccolte fondi e iniziative benefiche. Da allora l’associazione è riuscita a realizzare svariati pozzi, essenziali per garantire acqua potabile e per le colture, ha costruito asili e scuole dove bambini e ragazzi possono apprendere ed essere seguiti a livello medico. L’anno scorso è partita anche la costruzione di un grande pollaio, così da garantire sostentamento alle famiglie più bisognose e, allo steso tempo, lavoro per la gente del posto.

Qui sopra il pollaio avviato da Pang’ono in Malawi

Progetti impegnativi che hanno visto Pang’ono sempre in prima linea e che da alcune settimane rischiano di essere interrotti. “Tutto è legato a due fattori – spiega Baggiani, molto preoccupato –: la situazione pandemica e i rincari della vita in Italia hanno portato una diminuzione delle donazioni anche da parte delle persone di Rosignano e, allo stesso tempo, negli ultimi mesi in Malawi si è registrato un aumento fortissimo dei prezzi. Basti pensare che laggiù lo stipendio medio di un lavoratore è di 1,50 euro al giorno e al momento il carburante costa circa 2 euro al litro. Evidente che sta diventando impossibile acquistare qualunque materiale per proseguire le attività che abbiamo avviato”.

Dopo aver fatto il punto con il gruppo storico dei volontari, Baggiani ha deciso partire per verificare di persona la situazione critica. Così da due giorni è a Balaka, in Malawi. Lì operano due cooperanti di Pang’ono, Michele Anghileri e Francesca Recanati che proprio per raccogliere fondi per il Paese dell’Africa orientale nell’estate del 2021 hanno organizzato una traversata in pedalò dalle coste di Rosignano Solvay a quelle di Roma Fiumicino. Così Baggiani e Anghileri, con persone del Malawi che da anni sono impegnate nei progetti di Pang’ono, si sono messi a riconsiderare i budget e a riorganizzare l’acquisto di prodotti essenziali per mandare avanti i progetti avviati. “La vita quaggiù – racconta Baggiani dal Malawi – era già molto difficile, ora con il rialzo enorme dei prezzi la popolazione non può compare niente e anche per noi sta diventando un problema acquistare beni fondamentali per garantire il prosieguo dei progetti avviati“.

“Voglio fare un esempio concreto – dice Anghileri –, a marzo scorso un sacco di 50 chilogrammi di mangime per le galline costava 17 euro , questa mattina è arrivato a costare 27,50 euro. C’è il rischio concreto di dover bloccare le nostre attività“. “Quello del pollaio – dicono Baggiani e Anghileri – è un progetto-pilota che potrebbe diventare più ampio, però dobbiamo continuare a vendere le uova a 10-15 centesimi l’uno. Il costo del mangime è raddoppiato, ma noi non possiamo raddoppiare il prezzo di vendita delle uova, altrimenti nessuno degli abitanti avrebbe soldi per acquistarle e garantirsi un cibo sano“.

Ecco che Baggiani lancia un appello a tutti coloro che credono nella solidarietà: “Senza i contributi e le donazioni non solo questo progetto ma anche tante altre attività rischiano di essere interrotte. Pensateci, non possiamo abbandonare queste popolazioni.

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