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Un attentato, le tele dei Macchiaioli a castello Pasquini e la pandemia: il 27 maggio Giulio Laurenti presenta il suo romanzo ambientato a Castiglioncello

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Tutto gira intorno al castello Pasquini e a una mostra sui Macchiaioli e i Fiamminghi, idealmente ospitata nelle sale dell’edificio. E poi c’è la piazza del paese con le atmosfere del centralissimo bar. Sono soltanto alcuni degli elementi attorno a cui ruota “L’entità dei danni” (Edizioni Efesto) di Giulio Laurenti. Il libro, un noir avvincente con pennellate di ironia, viene presentato sabato 27 maggio alla libreria Regaleco a Castiglioncello (via Aurelia 851, zona Portovecchio).

Romano, Laurenti ha pubblicato per Einaudi, Pequod, Effigie e Giulio Perrone. E alcuni anni fa è rimasto folgorato da Castiglioncello“Venni la prima volta nel 2004 – racconta – e stavo vivendo una storia d’amore importante e bella: vedemmo una mostra dei Macchiaioli. Sono rimasto impressionato da alcuni quadri e, da appassionato studioso di storia dell’arte, ho fatto ricerche. Nel romanzo collego i Macchiaioli alla collezione Demidoff”.

Il libro, in realtà, vuole essere anche una occasione per riflettere su come la pandemia è stata affrontata dalle comunità di piccole dimensioni. E la dimensione che sceglie Laurenti, quella in cui ambienta un plot avvincente, è proprio Castiglioncello“La letteratura non può dare risposte – dice l’autore – ma credo possa servire ad avviare una riflessione ‘a caldo’” su qualcosa che era impensabile“.

“La pandemia pare agli sgoccioli, l’invasione dell’Ucraina sembra imminente e una bomba ha appena fatto saltare in aria la villa del direttore dell’Agenzia del Farmaco. Il borgo di Castiglioncello è invaso dai giornalisti, la notizia fa il giro del mondo e occorre trovare un colpevole. L’agente infiltrato che doveva sventare l’attentato ha fallito. Un nuovo agente viene incaricato di sbrogliare la matassa di sospetti tra no vax e servizi segreti”, questa la quarta di copertina del romanzo, che promette momenti di suspence e occasioni per provare a ripensare a come il Covid e le restrizioni collegate abbiano cambiato la percezione della socialità.

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