“Liberare il fondale antistante l’imboccatura del porto è essenziale, prima di tutto per garantire sicurezza a chi frequenta il nostro mare e utilizza il porto”. Matteo Ratti, ad del Marina Cala de’ Medici, intende fare chiarezza dopo le polemiche sorte nei giorni scorsi in merito al dragaggio della sabbia dal fondale davanti al porto di Rosignano e spiega che i lavori riprenderanno dopo il 15 settembre. Dragaggio che ha permesso anche l’ingresso all’interno della struttura del super yacht Here Comes The Sun, attraccato al porto il 26 agosto.
Ratti ripercorre l’iter che ha portato all’intervento, ricordando come “l’insabbiamento sia un fenomeno naturale perché ci sono correnti che vanno da sud verso nord, il movimento fa sì che il materiale si accumuli sotto la diga secondaria, ossia quella laterale; il fenomeno è accentuato dalla presenza del fosso di Crepatura che, durante l’inverno, deposita ulteriore materiale proveniente da terra. Ciò ha accentuato l’accumulo di materiali nella parte antemurale della diga secondaria”.
Se, come ricorda Ratti, “una decina di anni fa il fondale era 6-7 metri, attualmente è meno di tre metri e mezzo, da rilievi satellitari si dimostra che c’è stato un accumulo tra 42mila e 50mila tonnellate di sabbia tra Crepatura, Pungenti e imboccatura del porto”. Ciò, è evidente, rappresenta anche un elemento di pericolosità per chi naviga davanti alle nostre coste. Le carte nautiche non sono, infatti, aggiornate rispetto a questi nuovi livelli di profondità.
L’ad del Marina ricorda che “la tematica dell’insabbiamento dell’imboccatura è emersa dopo il periodo Covid, perché l’assenza del passaggio di imbarcazioni ha accentuato l’accumulo di materiali. Nel 2022 e 2023 abbiamo fatto interventi di spargimento dei materiali sabbiosi per garantire almeno accesso e uscita in sicurezza dal porto”.
Il fatto è che il fenomeno di accumulo di sabbie davanti all’ingresso del porto non è destinato a interrompersi. “Anzi – spiega Ratti – la situazione è peggiorata, il movimento delle correnti ha portato un accumulo di sabbie nella parte interna della diga foranea, dal posto barca 1 al 25. Un ulteriore insabbiamento è risultato, sempre lungo la diga foranea, all’altezza dei posti dal 43 al 53. A fronte di questa situazione, il 27 febbraio 2024 Marina Cala de’ Medici ha commissionato la caratterizzazione dei sedimenti all’imboccatura e nell’area antistante il porto per capire se ci fossero inquinanti. Dalle verifiche è risultato che si tratta di detriti di sabbia, dal rilievo è emerso che sono compatibili con quelle presenti nelle zone antistanti Rosignano Solvay. Non sono state rilevate contaminazioni batteriologiche, quindi quell’area è stata caratterizzata come dragabile”. Questo ha di fatto dato il via all’iter successivo per avviare le operazioni di dragaggio.
“In data 25 marzo 2024 – spiega Ratti – il porto ha presentato le richieste delle autorizzazioni necessarie a tutti gli enti competenti, per avviare il processo di dragaggio e spargimento dei sedimenti. Le varie amministrazioni ci hanno chiesto integrazioni, che abbiamo fornito regolarmente. I primi di giugno il porto ha ottenuto l’autorizzazione per l’intervento”.
La prima fase dei lavori prevedeva lo spargimento dei sedimenti accumulati per garantire l’allargamento del canale navigabile. “Abbiamo presentato – spiega Ratti – anche una integrazione per poter effettuare il ripristino dell’altezza del fondale lungo la banchina di transito, dato che varie imbarcazioni hanno segnalato di aver toccato il fondo durante operazioni di transito”.
Il decreto autorizzativo ufficiale è arrivato il 17 luglio 2024: “Sulla base di questo documento – sottolinea Ratti – il Marina ha l’autorizzazione per lo spargimento per livellare il fondale in determinate zone del porto (dal posto barca 1 al 25, dal 44 al 55 e nella parte esterna all’imboccatura). Essendo entrati nel periodo balneare, abbiamo chiesto una proroga così da dilazionare i lavori per non creare troppo disagio. La proroga è stata concessa fino al 30 ottobre, quindi il Marina è in regola per fare il dragaggio del fondale. L’attività è stata sospesa fino al 15 settembre per non infastidire la balneazione, ma poi riprenderanno, visto che il porto ha tutta la regolare documentazione”.
Ratti conclude sottolineando che “il dragaggio per spargimento e livellazione fondali è un’urgenza per il porto di Rosignano, tra l’altro ricordo che sussiste una importante possibilità di utilizzo delle sabbie – che torno a ripetere che non hanno inquinanti particolari – e potrebbero essere usate per i necessari ripascimenti sulla costa contigua, da Portovecchio a Crepatura”.