La statua di Marco Cavallo, simbolo della chiusura degli ospedali psichiatrici a seguito della legge Basaglia, potrebbe essere ospitata definitivamente sul territorio rosignanese. Una statua che residenti e turisti, durante l’estate 2022, hanno potuto apprezzare varie volte a lato del portone dell’ingresso principale del castello Pasquini di Castiglioncello. Il grande cavallo azzurro, simbolo di libertà, è stato infatti posizionato al Pasquini in occasione della mostra “Il poeta d’oro, il gran teatro immaginario di Giuliano Scabia”. Proprio Scabia, infatti, insieme a Vittorio Basaglia, fu l’ideatore dell’opera, realizzata poi con gli ospiti dell’ospedale psichiatrico di Trieste e agli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia.
Ecco che la mattina di giovedì 27 ottobre il sindaco Daniele Donati e il vicesindaco Licia Montagnani hanno inviato una lettera a Paolo Polidori, primo cittadino del Comune di Muggia, in provincia di Trieste.
Come si legge in un comunicato dell’amministrazione rosignanese “oggetto della lettera, la richiesta di ospitare nel territorio di Rosignano la statua di Marco Cavallo, ideata da Giuliano Scabia e Vittorio Basaglia insieme ai degenti dell’ospedale psichiatrico di Trieste e agli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia. È emersa, infatti, da alcuni organi di stampa, la volontà del Comune di Murgia di non voler più ospitare nel proprio magazzino la celebre opera che è spesso in viaggio in tutta Italia per mostre e convegni”.
“Quando abbiamo appreso questa notizia – è scritto nella lettera – l’opera, divenuta tra i simboli più celebri della chiusura dei manicomi con la legge Basaglia e prestata al nostro Comune per un’esposizione dedicata a Scabia, stava facendo ritorno a casa da Castiglioncello”. Quest’estate, nel corso della mostra su Giuliano Scabia, la storia del cavallo azzurro alto quattro metri, controfigura di un cavallino che varcava i cancelli del manicomio di Trieste, ha suscitato molte emozioni e riflessioni. “Giuliano Scabia prosegue il comunicato stampa – aveva un rapporto importante con il nostro territorio, dove ha lavorato insieme alla Fondazione Armunia per la realizzazione di spettacoli e laboratori teatrali rivolti ai cittadini. Marco Cavallo è il simbolo di un nuovo modo di concepire la cura della salute mentale, basato sui diritti della persona e sulla liberazione dei più deboli da catene psichiche e sociali. La pancia del cavallo conteneva i sogni e le speranze di chi aveva trascorso una vita intera rinchiuso tra le mura di un manicomio e ancora oggi è ambasciatore di sofferenze e ingiustizie, che purtroppo sono ancora attuali. Dunque, Marco Cavallo rappresenta l’importanza dell’arte e della cultura per la cura del disagio sociale. Per questi motivi Donati e Montagnani hanno chiesto al sindaco friulano di accettare l’offerta di asilo di Marco Cavallo nel nostro territorio e di favorire la collocazione della statua nel nostro Comune”.