Protocollo d’intesa tra Solvay e Regione per consentire l’estrazione di calcare dalle cave di San Carlo fino al 2038, il direttore Dugenetay: “Impegno ad investire in innovazione e consolidamento economico e occupazionale”

La società Solvay potrà estrarre calcare dalle cave di San Carlo, nel comune di San Vincenzo, fino al 2038 sulla base di un nuovo Protocollo d’Intesa che definisce parametri e modalità per una estrazione sostenibile nella zona meridionale della costa toscana (comprensorio 26, denominato “Calcari di Campiglia”). Il documento è stato firmato la mattina di lunedì 22 maggio dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani; dal sindaco di San Vincenzo, Paolo Ricucci; dalla sindaca di Campiglia Marittima, Alberta Ticciati; dall’amministratore delegato della Società Solvay Chimica Italia Spa, Nicolas Dugenetay e dal presidente della Società Cave di Campiglia Spa, Lorenzo Banti.

L’accordo siglato ha una durata di 25 anni e va a dettagliare il Piano cave regionale, la cui validità è ventennale (2019-2038). In sintesi, la società ottiene l’allungamento dell’autorizzazione a estrarre calcare nella zona di San Carlo, “per la quale la Solvay chimica Italia aveva una autorizzazione a coltivare 12,6 milioni di metri cubi fino al 2026”, si legge in una nota stampa della Regione.

“La Regione Toscana ha trovato un punto di equilibrio – prosegue il comunicato stampa dell’ente regionale – tra la tutela della risorsa naturale, le esigenze estrattive che alimentano filiere produttive e il mantenimento dei livelli occupazionali. Attraverso un lavoro di confronto tecnico e giuridico, coordinato dalla Regione assieme ai due Comuni, Solvay e Cave di Campiglia hanno ridefinito ed allungato i contratti di collaborazione diventando partner effettivi. Le due società si impegnano a mantenere o accrescere l’occupazione nei rispettivi siti produzione e ad investire in innovazione e sviluppo dell’attività estrattiva e delle attività ad essa correlate affinché siano sempre più sostenibili ed efficienti”.

Il calcare rappresenta una materia prima essenziale per le produzioni Solvay, ecco che questo protocollo mette in evidenza l’obiettivo dell’industria chimica di garantire l’attività della sodiera e quindi investire nello stabilimento rosignanese, in termini di sostenibilità e occupazione. “Questo accordo è un esempio di fattiva ed efficace collaborazione tra la pubblica amministrazione e i privati nella individuazione di concrete soluzioni per un futuro sostenibile – commenta Nicolas Dugenetay, direttore dello stabilimento Solvay di Rosignano -. Ringraziamo la Regione per il ruolo di coordinamento che svolge nel garantire piani di sviluppo per il nostro territorio. Solvay conferma il proprio impegno ad investire in innovazione per rendere sempre più sostenibili le proprie attività, contribuendo all’obiettivo comune del consolidamento economico e occupazionale”.

“Con questo accordo – spiega il presidente Eugenio Giani – razionalizziamo una materia delicata per i riflessi che ha sul versante ambientale e su quello occupazionale. In questo modo come Regione ci impegniamo a proseguire il monitoraggio del Piano regionale cave, anche per ciò che riguarda la zona interessata dall’accordo. Terremo insomma debitamente sotto controllo gli aspetti di salvaguardia del contesto ambientale, ma al tempo stesso riusciremo a dare certezze sul versante delle possibilità estrattive, così da garantire il mantenimento dei livelli occupazionali delle aziende estrattrici e produttrici”.

Nella nota stampa, la Regione ricorda che “in sintesi gli obiettivi di produzione sostenibile previsti dal Piano regionale cave per il comprensorio 26 nel periodo 2019-2038 sono complessivamente pari a 15,9 milioni di metri cubi che così vengono ripartiti per il 75% nel Comune di San Vincenzo (11,9 milioni di metri cubi) e per il 25 % nel Comune di Campiglia Marittima per 3,9 milioni di metri cubi”.

“La Regione valuterà la necessità di eventuali ulteriori azioni di adeguamento del Piano regionale – termina la nota stampa -, compresa la previsione di nuove aree di giacimento e giacimento potenziale in relazione alle necessità emerse. Attraverso un lavoro di confronto tecnico e giuridico, coordinato dalla Regione assieme ai due Comuni, Solvay e Cave di Campiglia hanno ridefinito ed allungato i contratti di collaborazione diventando partner effettivi. Le due società si impegnano a mantenere o accrescere l’occupazione nei rispettivi siti produzione e ad investire in innovazione e sviluppo dell’attività estrattiva e delle attività ad essa correlate affinché siano sempre più sostenibili ed efficienti”.

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