Rosignano nel cuore sul nuovo sistema di emergenza-urgenza: “Serve solo a sopperire alla carenza di medici”

L’efficacia e la sicurezza del modello che viene proposto, nonostante sia già applicato in altre aree, non ha ricevuto una conferma da parte della medicina basata sulle evidenze. Ci sono studi retrospettivi su casistiche non dimensionate per fornire una potenza statistica sufficiente a garantire la generalizzabilità dei risultati, e che hanno dato risultati non univoci”.

Rosignano nel Cuore, gruppo di minoranza nel consiglio comunale di Rosignano Marittimo, risponde alle riflessioni sulla riorganizzazione del sistema territoriale di emergenza-urgenza fatte dalla presidente della Società della Salute Valli Etrusche, Sandra Scarpellini (riflessioni riportate dal quotidiano Il Tirreno nei giorni scorsi, ndr), in risposta alle preoccupazioni sottolineate dallo stesso gruppo Rosignano nel Cuore.


“A titolo di esempio, un lavoro di confronto tra mezzi di soccorso con o senza medico in caso di politrauma ha mostrato una riduzione significativa di mortalità nei soggetti soccorsi da equipaggio in cui era presente il medico rispetto a quelli in cui era presente il paramedico” (Scand J Trauma Resusc Emerg Med. 2021 Jan 6;29(1):9). Anche se i risultati non sono univoci, il punto è che trattandosi di un tema tato delicato occorre essere molto sicuri prima di varare un cambiamento impegnativo. Una differenza di 2-3 decessi/anno in un’area ampia come la nostra ASL non può essere percepita “ad occhio”“.

Secondo il gruppo di opposizione, prima di varare una riforma che va a cambiare il sistema organizzativo dell’emergenza-urgenza quello che si deve fare è uno studio di confronto, di dimensioni tali da garantire l’affidabilità dei risultati (calcolando la “potenza statistica necessaria”), tra indicatori di prognosi solidi (ad esempio tasso di mortalità ospedaliera) tra aree in cui il modello è già implementato ed aree omogenee in cui questo modello non è ancora stato implementato. Qui invece si applica il nuovo sistema senza passare prima da questa fase essenziale, e lo si fa esclusivamente per sopperire alla carenza di personale medico (invece di adoperarsi per risolvere questa carenza)”.

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