Solvay annuncia investimenti per lo stabilimento di Rosignano: “Un piano da 15 milioni per ridurre lo scarico in mare dei residui di calcare”

Quindici milioni di euro per ridurre i residui di calcare che lo stabilimento chimico scarica in mare. Questo l’annuncio di Solvay per quanto riguarda il futuro dell’attività industriale di Rosignano Solvay, dove l’azienda produce carbonato di sodio e bicarbonato di sodio dal 1912. Questi prodotti – si legge in una nota stampa diramata dalla multinazionale chimica – sono realizzati a partire da calcare naturale e sale. Essi servono per applicazioni essenziali, come la produzione di vetro e sistemi di controllo dell’inquinamento atmosferico, nonché ad applicazioni nel settore sanitario, come i sistemi di emodialisi”.

Un piano di azione quello annunciato da Solvay per l’impianto di Rosignano, che rientra, come spiegato nella nota stampa, “nell’ambito degli sforzi di continua ottimizzazione dell’efficienza e della sostenibilità delle proprie attività industriali e in linea con il rinnovo dell’autorizzazione Ippc del gennaio 2022. Il piano d’azione è rappresentato da un investimento stimato in 15 milioni di euro su nuove soluzioni tecniche e di processo, alcune delle quali richiederanno l’approvazione delle autorità competenti. Il piano includerà miglioramenti finalizzati alle diverse fasi del processo produttivo e a un’ottimizzazione della granulometria e della qualità del calcare. Il miglioramento dell’impronta ambientale di ogni sito produttivo è un impegno costante nell’ambito del programma One Planet del Gruppo”.

Tutto, quindi, è legato al rinnovo dell’autorizzazione Ippc (Integrated pollution prevention and control) che Solvay ha ottenuto nel gennaio 2022. Come spiega la stessa azienda, tale autorizzazione “si riferisce alla minimizzazione dell’inquinamento da diverse fonti industriali in tutta l’Unione Europea, come stabilito dalla cosiddetta Direttiva Ippc (Direttiva 2008/1/CE del 15 gennaio 2008 relativa alla prevenzione e riduzione integrata dell’inquinamento)”.

Una riduzione degli scarichi a mare dei residui di calcare che l’azienda conta di portare a termine in due step temporali. “L’obiettivo di Solvay – fa sapere l’azienda – entro il 2030 è quello di ridurre del 20% il volume massimo di scarichi attualmente definiti dall’autorizzazione Ippc. Con frequenza semestrale, Solvay fornirà alle autorità competenti un aggiornamento sui progressi del piano. Entro il 2040, l’ambizione di Solvay è quella di ridurre gli scarichi di calcare del 40% rispetto all’autorizzazione Ippc, attraverso investimenti in ricerca e innovazione e in collaborazione con i principali stakeholders, subordinatamente alle priorità di interesse pubblico”.

Siamo impegnati – ha dichiarato Philippe Kehren, presidente della divisione Soda Ash & Derivatives di Solvay – nel migliorare costantemente la sostenibilità dei nostri processi e concentrati nel garantire che il nostro stabilimento di Rosignano continui a svolgere un ruolo importante nella fornitura di materiali essenziali per la società. La nostra determinazione a continuare ad alzare l’asticella e la volontà di fare ulteriori investimenti, dimostrano ulteriormente il nostro impegno a migliorare le nostre attività industriali“.

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