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Casa Vanessa è realtà, grazie a Anpas e Solvay aperta a Rosignano la prima struttura di emergenza per donne vittime di violenza

inaugurazione Casa Vanessa

“Cuore e concretezza, così un’idea geniale è diventata realtà. Sono fiero di far parte di questo progetto”. Le parole del direttore dello stabilimento Solvay, Nicolas Dugenetay, per spiegare il senso di Casa Vanessa, la prima struttura abitativa di emergenza per donne maltrattate aperta in provincia di Livorno. L’idea geniale è quella di Chiara Bianchi, vicepresidente della Pubblica assistenza di Rosignano. Poco più di un anno fa l’avvio dello sportello Vanessa, servizio di ascolto che Anpas ha aperto grazie a un gruppo di volontarie, appositamente formate, nella sua sede in via Pel di Lupo tra Rosignano Solvay e Castiglioncello. “Poco dopo – racconta Bianchi – quando il direttore di Solvay mi ha chiesto come poteva aiutarci, ho proposto la creazione di una casa di emergenza. In un anno di attività dello sportello abbiamo avuto 14 accessi, significa che, tutti insieme, siamo andati nella giusta direzione”.

Ieri quel sogno di dare una speranza concreta alle donne vittime di violenza è diventato realtà. I locali per realizzare Casa Vanessa sono stati messi a disposizione da Solvay. All’allestimento degli spazi ci hanno pensato varie realtà del territorio, a cui il presidente della Pubblica Assistenza, Cristiano Cecchini, ha rivolto il suo ringraziamento (i negozi Giudici, Unieuro, Qubik, Rika e Malandrone moda per elettrodomestici e arredamento, ma anche le importanti donazioni delle consorti rotariane, i soci della sezione Unicoop di Rosignano, la Fimg Cgil, e all’associazione Holtre per la condivisione del progetto). Un ringraziamento speciale a Maia ed Eleonora, le due volontarie dello sportello Vanessa di Empoli che hanno collaborato con Anpas Rosignano perché la struttura di emergenza potesse vedere la luce.

Un taglio del nastro colmo di emozioni e condivisione, quello di Casa Vanessa (l’ubicazione dell’edificio, per evidenti ragioni di sicurezza delle done che saranno accolte, non è stata rivelata, ndr). Sala gremita e applausi per i ragazzi della compagnia TheaLab, che hanno aperto la serata con una riflessione-spettacolo sull’importanza di una presa di posizione collettiva sul tema della violenza di genere.

Poi il ringraziamento di Dimitri Bettini e Niccolò Mancini, rispettivamente presidente regionale e nazionale di Anpas, oltre che della direttrice della Società della Salute Valli Etrusche, Laura Brizzi, che ha chiesto di avviare da subito una convenzione per l’accoglienza delle prime donne in difficoltà. “L’unico modo per fronteggiare la violenza – ha detto Brizzi – è stare uniti e progettare insieme. Ad oggi, per donne maltrattate, esistono solo soluzioni in alberghi. Ciò è scandaloso. Casa Vanessa è la prima struttura di emergenza di questo tipo, ringraziamo Solvay e Anpas e tutti coloro che hanno lavorato per questo traguardo”. Anche il sindaco Daniele Donati ha sottolineato l’importanza di portare avanti progetti condivisi:Casa Vanessa dimostra che il modo per dire basta alla tragedia delle donne maltrattate è quello di sensibilizzare la comunità e unire le forze per garantire servizi.

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