“Se è vero che “La Coop sei tu”, il nostro non è un attacco, ma è una richiesta di riflessione dall’interno da parte di molti soci sulla sostenibilità e sul consumo di suolo di questo progetto attuativo”. Comincia così la riflessione di Susanna Masoni, socia Unicoop Tirreno e portavoce del Comitato per la difesa del bosco urbano H5, creato da alcuni soci desiderosi si salvaguardare le aree verdi nell’ex comparto H5 (zona urbanistica 3-2U). (La foto in alto e le planimetrie nell’articolo sono fornite dal Comitato)
Un intervento che Masoni ha affidato anche ai social, pubblicandola sulla pagina Facebook dello stesso Comitato, per rispondere a Unicoop, che nei giorni scorsi ha fatto presente come, per arrivare alla convenzione relativa all’ex comparto H5 (zona urbanistica 3-2U), sia stato portato avanti un percorso condiviso con le amministrazioni e con i cittadini. “Non vogliamo fare polemica – spiega Masoni –, semplicemente, in veste di soci Unicoop, vogliamo riflettere sulla sostenibilità di questo progetto“.
“Il processo partecipativo del 2012 “Rosignano fa centro” a cui si riferisce Unicoop – spiega Masoni – ha impegnato 50 nostri concittadini e ha visto la creazione di quattro 4 tavoli di consultazione ed ha avuto come risultato una totale unanimità dei partecipanti sulla necessità delle opere pubbliche in esso contenute: scuola, piscina e parco urbano, viste come necessarie ed utili per la vita ed il benessere dei cittadini”. Di contro, la rappresentante del Comitato per la difesa del bosco urbano, ricorda che “in tutti i tavoli venne auspicato un vero parco urbano, ampio e fruibile da tutti, attrezzato con fontanelli d’acqua pubblica e in continuità con il polo sportivo e scolastico. La continuità del verde avrebbe dovuto essere garantita grazie a un bosco urbano, cosa che non viene garantita dalla progettazione delle solite aiuole a corredo dei parcheggi e dalle siepi“.
Nella sua riflessione a nome del Comitato, Masoni fa il punto anche su altri aspetti del progetto per l’ex zona H5, tra Rosignano Solvay e Castiglioncello. “Tutti i tavoli mostrarono in modo unanime – spiega – perplessità sull’eccesso di edilizia residenziale in una cittadina tendente allo spopolamento e con molte case sfitte durante l’anno. Molti avanzarono dubbi anche sulla posizione della nuova Coop, e ne auspicarono una collocazione diversa, opposta rispetto a quella prevista nel progetto, con le case troppo vicine alla ferrovia e la struttura di vendita adiacente all’abitato esistente lato monte“.
Masoni chiarisce che “alcune delle riflessioni scaturite dal percorso partecipativo sono state recepite nel progetto attuativo (come i dubbi sulla viabilità e sulla torre dei servizi) e altre cadute nel vuoto (come ad esempio il progetto di orti urbani)“. Infine, mettendo a confronto l’immagine di due planimetrie del progetto urbanistico, datate 2011 e 2023, la rappresentante del comitato sottolinea che “si possono confrontare il progetto iniziale e quello approvato nel 2022, con cambiamenti importanti apportati. L’area definita a verde pubblico comprende numerose opere pubbliche necessarie e attese da anni ma andrebbe quantificata al netto di esse. Ci chiediamo se sia veramente sostenibile tutto questo cemento“.
