“La politica seria che non sbraita e non si preoccupa di rifarsi una verginità, quella che privilegia il ruolo centrale della sanità pubblica senza strizzare continuamente l’occhio alle professioni private o alle carriere personali; vuole e può riuscire ad esercitare a pieno il suo ruolo a tutela dei cittadini e dei loro legittimo diritti, a partire proprio da quello fondamentale della salute, anche perché la sanità pubblica è proprio come la salute: ti accorgi che esiste solo quando l’hai perduta!”. Con una nota stampa, l’unione comunale del PD di Rosignano risponde alle accuse mopsse da Claudio Marabotti, capogrupo della lista di opposizione Rosignano nel Cuore, in merito alla situazione del servizio per l’impianto di pace-maker e defibrillatori (Elettrofisiologia) all’interno dell’ospedale di Cecina. (Nella foto in alto Margherita Pia, segretaria del Pd di Rosignano).
“Comprendiamo il fastidio e l’irritazione di Marabotti – si legge nella nota – rispetto alla proposta organica che il PD di Rosignano, facendosi anche capofila in un percorso di condivisione con le altre forze politiche per sostenere le amministrazioni comunali e i sindaci delle Valli Etrusche, ha posto in essere in maniera positiva negli ultimi mesi. Una proposta che parla di rilancio complessivo dell’ospedale unico delle Valli Etrusche, articolato nei due diversi presidi di Cecina e Piombino, con particolare riguardo alla crescita della cardiologia, soprattutto in senso interventistico e in chiave innovativa rispetto agli sviluppi dei bisogni e delle modalità di cura moderni. Ciò si realizza con l’implementazione del servizio di elettrofisiologia, che oltre agli interventi di impiantistica di pace-maker, dovrà essere dotata, sia nella nuova sala di Cecina che in quella da realizzare a Piombino, di strumentazioni ed attrezzature idonee per far fronte anche agli interventi tempo dipendenti nell’ambito della rete per l’infarto”.
L’unione comunale del PD sottolinea che il percorso di rilancio dell’ospedale unico “si era rallentato non per colpa del Pd; ma bensì dal ritardo accumulato dal coordinamento della conferenza dei sindaci di cui uno dei consulenti era lo stesso Marabotti, conferenza che aveva avuto il mandato di predisporre una risposta, già a partire dal febbraio scorso, alle proposte di riorganizzazione formulate dalla stessa direzione dell’azienda sanitaria. Negli ultimi mesi tale proposta è stata velocemente definita, condivisa in maniera quasi compatta dai vari consigli comunali, con relative delibere bipartisan nei principali Comuni della zona-distretto”.