Accogliere lo sguardo dello spettatore in uno spazio che tradizionalmente gli è precluso – quello delle prove – per assistere senza filtri alla creazione di un lavoro artistico. È questa l’idea alla base di “Teatro a porte aperte”, nuovo format di Armunia che invita a immergersi nel processo creativo all’origine di ogni spettacolo. Lo fa sapere Armunia in un comunicato stampa.
“Artisti e compagnie in residenza negli spazi della Fondazione – si legge nella nota stampa – diretta da Angela Fumarola e sostenuta da ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Rosignano Marittimo daranno a chi lo desidera la possibilità, gratuitamente e in date e orari definiti, di sedere in platea non per assistere a un’opera compiuta o a una prova aperta, ma per testimoniare la ripetizione, il confronto, la ricerca”.
Primo appuntamento venerdì 8 settembre al Teatro Nardini di Rosignano Marittimo, dalle 18 alle 20, insieme a Roberto Latini (nella foto in alto) e al gruppo con cui sta portando avanti il nuovo progetto “Pagliacci All’uscita”, composto da Ilaria Drago, Elena Bucci, Marcello Sambati e Savino Paparella. Tra gli artisti che prenderanno parte a “Teatro a porte aperte” fino a dicembre anche Livia Gionfrida e Cristina Rizzo (su prenotazione a staff@armunia.eu e 0586-754202).


Prodotto dalla Compagnia Lombardi Tiezzi con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia – Capotrave / Kilowatt) “Pagliacci All’uscita” – che debutterà il 29 settembre al Teatro Vascello di Roma, da cui è anche coprodotto – si presenta mettendo uno accanto all’altro due testi molto diversi: il libretto di “Pagliacci”, opera di Ruggero Leoncavallo che debuttò a Milano nel 1892, e “All’uscita”, atto unico che Luigi Pirandello definì “mistero profano”, in scena a Roma nel 1922. Due lavori distanti, per stile e contenuto, eppure capaci di una comune sensazione che li rende profondamente accostabili; il primo è immerso nel Verismo di fine ‘800, nella trama spietata del delitto d’onore e d’amore, il secondo è una parabola metafisica, quasi filosofica.
“Teatro a porte aperte è un invito alla prova rivolto alla cittadinanza – spiega Fumarola – per guardare da vicino il lavoro dalle compagnie in residenza. Dalla platea sarà possibile osservare il meticoloso processo creativo che gli artisti e le artiste mettono in atto prima della prima. A partire dall’autunno 2023 sarà favorito sempre più l’incontro con la pratica artistica, nel rapporto tra cultura, cittadini e luoghi per la creazione. Nel suo essere casa per gli artisti, Fondazione Armunia è aperta anche a chi vuole avvicinarsi ai linguaggi performativi attraverso incontri formali e informali, lasciando la libertà di nutrire con il proprio sguardo nuovi orizzonti”.
Info e prenotazioni: www.armunia.eu; staff@armunia.eu; telefono 0586-754202.