La Fiom Cgil alla società Solvay: “Basta controlli sui lavoratori dell’indotto o scatterà una mobilitazione delle ditte del parco industriale”

A Solvay chiediamo di fare marcia indietro. In caso contrario siamo pronti ad aprire uno stato di agitazione per tutte le aziende che operano all’interno del parco industriale”. La richiesta arriva da Mauro Macelloni della segreteria Fiom Cgil provincia di Livorno che, attraverso un comunicato stampa, spiega come “Solvay ha iniziato a effettuare un inaccettabile controllo nei confronti dei lavoratori delle ditte metalmeccaniche che lavorano in appalto all’interno del parco industriale di Rosignano. Tutto ciò genera una inutile pressione nei confronti degli oltre cento lavoratori delle varie ditte che rischia di determinare pesanti conseguenze negative in termini di sicurezza sul lavoro”.

Nella nota stampa della Fiom Cgil si legge che “ogni giorno Solvay verifica con controlli a campione che a determinati orari i lavoratori dell’indotto si trovino all’interno del loro cantiere di competenza. Le rilevazioni giornalieri sono 12: partono alle 8 con l’inizio del turno e terminano alle 16.45 con la fine dello stesso. Ad orari prestabiliti i responsabili di Solvay si presentano sul cantiere e verificano che i lavoratori si trovino effettivamente sul posto. Nessun controllo del lavoro effettuato, nessuna verifica di qualità: solo una registrazione della presenza“.

Macelloni prosegue spiegando che “la scelta di Solvay è incomprensibile. Se l’operaio non si trova all’interno del proprio cantiere non significa affatto che non stia lavorando e che non stia facendo il proprio dovere. Un operaio può esser infatti costretto ad allontanarsi momentaneamente dal proprio cantiere o per andare a reperire attrezzi di lavoro, per recarsi in magazzino o per andare in bagno. Se però i responsabili di Solvay effettuano il controllo e non trovano il lavoratore al suo posto, scatta la segnalazione per assenza. Tutto ciò non lo possiamo accettare. La cosa ancor più inaccettabile è che Solvay abbia imposto ai responsabili delle ditte di effettuare controlli incrociati delle presenze“.

Secondo il segretario della Fiom Cgil Livorno, la società chimica “sta mettendo in atto una pratica scorretta e pericolosa. Il rischio concreto è che per i lavoratori si generi uno stress da lavoro correlato molto alto e che ciò causi infortuni anche molto gravi. Non capiamo sinceramente quale sia il reale obiettivo di Solvay. Che si voglia far pressione su ditte e lavoratori in vista dei prossimi rinnovi di appalto? Vorremmo inoltre capire in che modo Solvay utilizzerà i dati registrati e con quali reali fini“. Da qui la richiesta alla società di “fare marcia indietro e di sedersi a un tavolo per discutere sulla questione, e, in caso ciò non avvenisse, l’ipotesi di una mobilitazione all’interno dello stabilimento di Rosignano.

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